FAQ

ACCISE

Per maggiori informazioni: accise@martinoparisi.com

Devo spedire alcolici all’estero e il mio cliente ha il codice accisa per ricevere la merce mentre io no, come procedo? Cosa devo fare nella situazione opposta?

Tutti i soggetti che intendono spedire o ricevere alcolici in Ue devono possedere un codice accisa rilasciato a fronte di una licenza che li autorizza a operare in regime sospensivo o in regime di accisa assolta. Qualora lo speditore e/o il destinatario non abbiano il codice accisa possono appoggiarsi a Martino Parisi srl che provvederà all’emissione dell’apposita documentazione per conto dello speditore e a curare la pratica accise e la ricezione della merce a destino per conto del destinatario.

Devo spedire vino ad una fiera/manifestazione/evento cosa devo fare?

Anche per il vino spedito a fiere e manifestazioni all’estero dovranno essere espletate le formalità relative ai trasferimenti intra UE di prodotti sottoposti ad accisa: l’emissione di un e-AD verso un soggetto autorizzato a prendere in carico e completare tale documento. Martino Parisi srl può emettere la documentazione accise per conto del mittente e curare la pratica accise e la ricezione della merce a destino per conto del destinatario.

Devo spedire merce ad accisa assolta cosa devo fare?

Nel caso di cessione di vino e altre bevande alcoliche ad accisa assolta con invio delle stesse in altro paese Ue, la spedizione viene eseguita sotto la scorta di e-DAS emesso da uno speditore certificato verso un destinatario certificato.

Cos’è il codice accisa temporaneo?

I soggetti che non sono provvisti di licenza per poter ricevere vino possono richiedere alla propria Autorità fiscale l’autorizzazione al ricevimento della partita in qualità di Destinatario Registrato Temporaneamente garantendo il pagamento dell’accisa dovuta nel paese di destinazione. L’Autorità fiscale attribuisce un codice accisa temporaneo e rilascia la prevista autorizzazione per un’unica spedizione di vino secondo i quantitativi negoziati.

Cos’è un e-AD?

L’e-AD è il documento elettronico di accompagnamento di merce soggetta ad accisa la cui funzione è quella di trasferire insieme alla merce anche l’obbligazione tributaria tra operatori economici comunitari; viene emesso da uno speditore che opera in regime di deposito fiscale che è tenuto a garantire il pagamento dell’imposta gravante nel paese di destinazione.

Devo spedire vino in omaggio, cosa devo fare?

Anche per il vino spedito a titolo gratuito o come campionatura dovranno essere espletate le formalità relative ai trasferimenti intra UE di prodotti sottoposti ad accisa: l’emissione di un e-AD verso un soggetto autorizzato a prendere in carico e completare tale documento. Martino Parisi srl può emettere la documentazione accise per conto dello speditore e curare la pratica accise e la ricezione della merce a destino per conto del destinatario.

Sono un piccolo produttore di vino e devo spedire vino all’estero, come posso procedere?

I piccoli produttori che producono meno di 1000 ettolitri di vino all’anno, prendendo come riferimento la produzione media degli ultimi 5 anni, devono utilizzare il documento e-MVV per le cessioni a clienti di altri paesi UE. Il destinatario dovrà comunque essere un soggetto autorizzato a ricevere un prodotto in sospensione d’accisa. Se il destinatario non fosse un soggetto autorizzato, Martino Parisi srl può emettere la documentazione accise per conto dello speditore e curare la pratica accise e la ricezione della merce a destino per conto del destinatario.

Devo spedire del vino ad un privato, come procedo? A chi mi affido?

Anche il vino spedito all’estero ad un privato deve essere accompagnato da apposita documentazione accise. Il mittente e il destinatario dovranno avere codice accisa per spedire e ricevere la merce. Qualora lo speditore e/o il destinatario non abbiano codice accisa possono appoggiarsi a Martino Parisi srl che provvederà all’emissione dell’apposita documentazione per conto dello speditore e a curare la pratica accise e la ricezione della merce a destino per conto del destinatario.

 

 

CASSETTO DOGANALE PAREASY

Per maggiori informazioni: customercare@martinoparisi.com

Cos’è il cassetto doganale ParEasy?

Il CASSETTO DOGANALE PAREASY (Premio Logistico 2023 – Innovazione in ambito Tecnologico e Logistica 4.0) è una soluzione digitale e green per le operazioni di import & export, un archivio all’avanguardia in cui avere tutte le operazioni effettuate nel territorio nazionale. Per usufruire di questo sistema di archiviazione sarà sufficiente delegare Parisi lnternational Forwarding come gestore nella sezione dedicata del Portale Unico Dogane Monopoli (PUDM).

A chi è rivolto il Cassetto Doganale ParEasy?

Il Cassetto Doganale rappresenta uno strumento pensato per soddisfare le esigenze di aziende, intermediari nel settore dell’import-export e spedizionieri. Il suo obiettivo principale è quello di semplificare la ricerca delle operazioni doganali.

Gli operatori economici attraverso il cassetto doganale PAREASY, che funge da interfaccia “user friendly”, hanno la possibilità di scaricare automaticamente, tutti i prospetti delle dichiarazioni di import ed export incluse tutte quelle delle spedizioni di cui non si riesca o possa controllarne il buon esito  a causa di una resa EXW o che, per motivi logistici, debbano essere emesse da altri spedizionieri e non dallo spedizioniere di fiducia, garantendo così all’azienda una corretta gestione fiscale e doganale della documentazione.

Quali sono le modalità di accesso?

Per poter entrare all’interno del portale ParEasy, è sufficiente effettuare il login con le proprie credenziali Nome Utente e Password, all’interno dell’Area Riservata presente sul nostro sito. Non è richiesta l’installazione di nessun software o il possesso di licenze.

Posso recuperare le dichiarazioni fatte dai corrieri espressi?

All’interno del cassetto doganale PAREASY è possibile recuperare anche le dichiarazioni doganali emesse con i nuovi tracciati dai corrieri espressi e monitorarne lo stato.

Come faccio a recuperare le dichiarazioni? Devo usare MRN per cercare ogni singola dichiarazione doganale?

No, non è necessario utilizzare MRN per cercare ogni singola dichiarazione doganale. Il Cassetto Doganale riceverà automaticamente tutte le dichiarazioni dalla dogana e le renderà disponibili in modo immediato. Avrai la possibilità di filtrare le dichiarazioni in base ai seguenti criteri:

  • Data
  • Destinatario
  • Numero fattura
  • MRN
  • Tipologia di operazione
  • Stato della dichiarazione

Inoltre è possibile estrapolare tutte le informazioni in un file excel.

 

 

CONSULENZA E FORMAZIONE

Per maggiori informazioni: consulenza@martinoparisi.com

Quali sono le principali informazioni richieste per compilare correttamente i documenti doganali per l’importazione/esportazione di merci?

Le principali informazioni richieste per compilare correttamente i documenti doganali per l’esportazione di merci includono la classificazione doganale delle merci (10 cifre in importazione, 8 cifre in esportazione), valore, pesi lordo e netto e colli suddivisi per classificazione delle merci. Inoltre, è necessario indicare il destinatario della merce, se diverso dal destinatario della fatturazione.

Come si calcola il dazio?

Il dazio di importazione viene calcolato in base alla classificazione tariffaria, all’origine e al valore della merce importata:

  • Ogni merce è classificata con un codice tariffario specifico a 10 cifre. Questo codice identifica la categoria e il tipo di merce e viene collegato ad una aliquota daziaria. L’origine delle merci può determinare un aumento del dazio, per esempio se la merce è soggetta a dazio compensativo o antidumping, oppure a una riduzione del dazio se la merce è di origine preferenziale.
  • Il valore della merce viene calcolato sulla base del prezzo di vendita, includendo i costi accessori come l’assicurazione e il trasporto fino al confine doganale di entrata della merce.
  • Il dazio viene calcolato moltiplicando il valore della merce per il tasso tariffario applicabile.
Cos’è il codice EORI?

Il codice EORI (Economic Operator Registration and Identification) è un codice univoco utilizzato nell’Unione Europea per identificare e registrare gli operatori economici che partecipano alle operazioni doganali, come l’importazione, l’esportazione e il transito di merci. Questo codice è necessario per svolgere attività commerciali all’interno dell’UE e semplifica le procedure doganali fornendo un identificativo univoco per gli operatori economici. Il codice EORI è richiesto sia per le imprese che per le persone fisiche che si occupano di operazioni commerciali internazionali e viene rilasciato su richiesta dell’operatore dall’Ufficio doganale di competenza.

Cosa si intende per bene dual use o a duplice uso?

Il termine “dual use” si riferisce a merci, tecnologie o materiali che possono essere utilizzati sia per scopi civili e commerciali, sia per scopi militari o a fini di proliferazione nucleare, biologica o chimica. Questi beni hanno un’applicazione legittima nel commercio e nell’industria, ma possono anche presentare rischi di sicurezza o proliferazione se utilizzati impropriamente. Di conseguenza, questi beni sono soggetti a controllo da parte dell’UAMA e dell’agenzia delle dogane, in modo che non vengano utilizzati in modi che possano minacciare la sicurezza nazionale o internazionale. L’UAMA (Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento) è l’autorità nazionale del ministero degli esteri italiano a cui si devono richiedere le specifiche autorizzazioni.

Come posso determinare l’origine delle merci?

L’origine delle merci è un concetto giuridico che deve essere determinato attraverso l’applicazione di specifiche norme. Si devono generalmente tenere in considerazione i seguenti fattori: origine e tipologia della materia prima, tipo di lavorazione effettuata in Italia o in UE, prove di origine ricevute dai fornitori.

Cos’è l’origine preferenziale?

Il termine “origine preferenziale” si riferisce alla possibilità del prodotto di godere di un trattamento preferenziale sulla base dell’applicazione di un accordo di libero scambio (FTA – Free Trade Agreement). L’origine Preferenziale ha l’effetto di rendere più economica l’importazione del bene nel paese terzo attraverso la riduzione dei dazi doganali. In esportazione ed esportazione, si può dichiarare quando il paese di destinazione è accordista. Negli scambi UE questa origine si attesta con la dichiarazione del fornitore ex allegati 22-15 e 22-16 reg. UE 2447/2015.

Cos’è l’origine non preferenziale?

Il termine “origine non preferenziale” si riferisce invece all’origine normale, commerciale, dei prodotti. Questa origine viene utilizzata in ambito internazionale per, ad esempio, l’applicazione delle normali misure tariffarie (es. dazi antidumping), misure non tariffarie (es. embarghi), degli scambi intracomunitari (compilazione dei modelli intrastat) e della disciplina del “Made-In”. All’atto dell’esportazione e importazione, si applica agli scambi di merci verso i paesi che non hanno stipulato Accordi di Origine Preferenziale con l’UE oppure ai paesi con cui sono vigore Accordi di Origine Preferenziale con l’UE ma le merci oggetto della spedizione non hanno diritto a godere del trattamento preferenziale. Viene attestata dal Certificato di Origine della camera di commercio.

Cosa si intende per rappresentanza diretta in dogana?

La rappresentanza diretta in dogana si riferisce alla situazione in cui un soggetto, come ad esempio un importatore o un esportatore, delega un rappresentante ad agire in proprio nome e per proprio conto presso le autorità doganali per gestire tutte le formalità doganali relative all’importazione o all’esportazione delle merci. La rappresentanza diretta viene concessa attraverso un contratto di mandato munito di procura.

Cos’è l’AEO?

L’Operatore Economico Autorizzato è una certificazione volontaria rilasciata dall’amministrazione Doganale che certifica affidabilità e qualità nelle procedure, costituisce pertanto uno strumento di competitività per le aziende che appartengono alla International Supply Chain. La possibilità di pregiarsi di tale titolo è subordinata al possesso di determinati requisiti così come previsto dall’art. 39 lett. A) e D) del Codice Doganale dell’Unione:

  • Essere conformi sotto il profilo doganale ovvero non aver riportato gravi e reiterate violazioni della normativa doganale e fiscale con riferimento all’attività esercitata
  • Essere solvibili finanziariamente
  • Possedere un adeguato sistema di gestione contabile
  • Possedere una comprovata esperienza in materia doganale

 

 

DOGANA

Per maggiori informazioni: dogana@martinoparisi.com

Cosa sono i termini di resa?

I termini di resa, conosciuti anche come Incoterms (International Commercial Terms) sono clausole da utilizzare in termini pattizzi, che chiariscono quali obblighi spettino al venditore e quali all’acquirente, disciplinando una serie di questioni collegate al trasporto ed alla consegna della merce .Queste sono state oggetto di una “codificazione privata” da parte della International Chamber of Commerce di Parigi (ICC) che, a partire dal 1936, pubblica ogni dieci anni una serie di regole per l’interpretazione di termini commerciali. L’edizione più recente è entrata in vigore il 1º gennaio 2020 e presenta 11 Incoterms.

Serve una bolla doganale per spedire la merca a Campione D’Italia e a Livigno ?

Dal 1° gennaio 2020 Campione all’Italia è entrato a far parte del territorio doganale dell’Unione, pertanto, in caso di trasporto di merci verso questo territorio , non è prevista una bolletta di esportazione. È tuttavia richiesto che le merci siano dichiarate nel regime di transito con documento T2 in quanto attraversano la Svizzera. Livigno invece non appartiene al territorio doganale dell’UE e pertanto è necessario espletare le consuete formalità doganali di esportazione.

L’Irlanda del Nord è parte del territorio doganale comunitario?

A cessioni/acquisti di beni effettuate da e verso l’Irlanda del Nord continua ad applicarsi la normativa UE in materia di IVA, si tratta pertanto di transazioni comunitarie. Per l’identificazione IVA dei soggetti stabiliti in Irlanda del Nord è utilizzato il prefisso XI.

Posso cedere del materiale per l’esportazione a valore zero?

In una esportazione è possibile cedere del materiale a titolo gratuito ma deve necessariamente essere indicato il valore a fini doganali accompagnato dalla dicitura “only for customs purposes”, oppure valore ai soli fini doganali” e similari, poiché in dogana il concetto di valore zero non esiste.

Come viene classificata la merce in dogana?

Per poter espletare le formalità doganali di esportazione e importazione alla merce in UE deve necessariamente essere attribuita loro la classificazione doganale corretta, rispettivamente:

  • di 8 cifre per l’esportazione (cd. Nomenclatura Combinata)
  • di 10 cifre per l’importazione (TARIC)
Cos’è il Certificato EUR.1?

Si tratta di un certificato di circolazione previsto per alcuni paesi che hanno sottoscritto accordi di libero scambio. Scorta le merci dichiarate di origine preferenziale, destinate ad essere importate nell’Unione Europea oppure esportate verso paesi extra UE con cui esistono accordi di libero scambio. Viene rilasciato dalle autorità doganali del paese di esportazione su richiesta avanzata dall’interessato redatta su un apposito formulario riportato in allegato negli accordi di libero scambio. La dogana del paese importatore non può rifiutare di riconoscere all’importatore uno sgravio daziario (se il certificato è formalmente corretto), però può chiedere al paese esportatore di verificare i requisiti che hanno portato al suo rilascio.

Quali imposte devo pagare se importo la merce da un paese extra UE?

Il regime dell’importazione definitiva si realizza (perfeziona) quando vengono assolti dazi, iva ed eventuali ulteriori imposte di consumo come le accise. Nel caso in cui vengano assolti solo i dazi si configura la fattispecie dell’immissione in libera pratica.

Quando ho emesso il documento doganale di esportazione sono tranquillo in termini di prove IVA?

Ai fini della prova IVA per cessione all’esportazione non imponibile ai sensi dell’articolo 8 DPR 633/92 il venditore deve essere in possesso della bolletta doganale di esportazione munita di visto uscire. Nel caso la vendita sia effettuata in articolo 8 lett. b (trasporto a cura del compratore extra UE) il visto uscire deve essere ottenuto entro il termine di 90 giorni dalla cessione.

 

 

INTRASTAT

Per maggiori informazioni: intrastat@martinoparisi.com

Perché devo presentare il modello Intrastat?

L’eliminazione delle formalità doganali per gli scambi all’interno dell’Unione europea ha imposto la necessità di prevedere un sistema di rilevazione dei dati delle operazioni, allo scopo di permettere all’Amministrazione finanziaria di effettuare i controlli necessari al fine di riscontrare eventuali frodi ai danni dell’Erario. Con il Regolamento CEE n. 333/1991 del Consiglio e il Regolamento CEE n. 3046/1992 della Commissione, sono stati istituiti due specifici strumenti per controllare (sia ai fini statistici che ai fini fiscali) la movimentazione dei beni all’interno del mercato comune. Tali strumenti sono il sistema INTRASTAT e il sistema di scambio di informazioni conosciuto come VIES.

Chi è tenuto a comunicare il modello Instrastat?

Tutti i soggetti passivi stabiliti ai fini IVA in Italia, che effettuano acquisti e/o cessioni di beni e/o servizi con altri soggetti passivi stabiliti ai fini Iva in altri paesi della UE, sono tenuti alla presentazione del modello Intrastat. Per poter effettuare operazioni Intracomunitarie senza l’applicazione dell’Iva, tutti gli operatori economici interessati devono essere iscritti al VIES, il sistema elettronico di scambio dati sull’IVA che permette al fisco di tracciare le operazioni rilevanti ai fini IVA effettuate all’interno della Comunità Europea.

Quali operazioni devo segnalare nel modello?

Vanno segnalati tutti gli acquisti e le cessioni intracomunitarie di beni e di servizi, con riferimento al periodo in cui sono state effettuate. Non devono essere indicate le operazioni per le quali non è dovuta l’imposta nello Stato membro in cui è stabilito il destinatario.

Le fatture di acconto devono essere indicate nel modello Intrastat?

Le fatture di acconto per merce non vanno dichiarate nel modello; Le fatture di acconto per servizi, si considerano effettuate per l’importo fatturato e saranno di conseguenza riepilogate nei modelli Intrastat.

Con quale periodicità sono tenuto a presentare il modello?

Per individuarne la periodicità occorre considerare il volume nel trimestre:

Cessioni di beni                <    €   50.000,00         presentazione trimestrale     > = € 50.000,00 presentazione mensile

Prestazioni di servizi        <    €   50.000,00         presentazione trimestrale     > = € 50.000,00 presentazione mensile

Il superamento della soglia di € 50.000,00 in corso del trimestre, impone l’obbligo di presentazione mensile con decorrenza dal mese successivo.

Acquisto di beni               > = € 350.000,00        presentazione mensile

Acquisto di servizi           > = € 100.000,00        presentazione mensile

Al di sotto di tali soglie non vi sono adempimenti.

Cosa fare se, dopo aver trasmesso un modello, mi accorgo di aver omesso un dato o commesso un errore?

In caso di errore occorre compilare l’apposita sezione delle rettifiche; In caso di trasmissione di un elenco incompleto, è necessario presentare un nuovo modello con le sole informazioni mancanti.

Quali sono le possibili sanzioni?

In caso di tardiva presentazione dei modelli Intrastat, si possono sanare le violazioni mediante il ravvedimento operoso (sanzione da corrispondere con mod. F24, codice tributo 8911, indicando quale anno di riferimento quello a cui la violazione si riferisce).La sanzione minima ammonta ad € 500,00 ridotta in caso di regolarizzazione nei termini seguenti:

  • entro i 90 giorni successivi alla scadenza del termine di presentazione dell’elenco riepilogativo, la sanzione è pari a 1/9 del minimo di € 500,00, ovvero € 55,56;
  • entro il termine di presentazione della dichiarazione iva relativa all’anno nel corso del quale la violazione è stata commessa, la sanzione è pari a 1/8 del minimo, ovvero € 62,50;
  • entro il termine di presentazione della dichiarazione iva relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale la violazione è stata commessa, la sanzione è pari a 1/7 del minimo, ovvero € 71,42;
  • oltre il termine di presentazione della dichiarazione iva relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale la violazione è stata commessa, la sanzione è pari a 1/6 del minimo, ovvero € 83,33.

 

 

ISTANZE

Per maggiori informazioni: istanze@martinoparisi.com

Cosa succede se ho due bollette export per la stessa fattura?

Se siamo in presenza di bolle doganali uguali, è possibile richiedere l’annullamento della dichiarazione per la quale manca il visto uscire (esito MRN: esportazione scaduta o in attesa di visto uscire). La bolla con la quale è stata gestita l’esportazione (uscita conclusa il …/…/…) sarà invece da tenere agli atti, a comprova dell’uscita della merce dal territorio doganale.

Cosa succede se non ottengo il visto uscire?

Nel caso in cui la merce sia uscita dal territorio doganale ma non si è in possesso della notifica di uscita conclusa, una volta decorsi i 90 giorni è necessario fornire le prove alternative (ai sensi dell’art. 335 del Reg. Ue 2015/2447) a comprova dell’uscita della merce dal territorio doganale (chiusura amministrativa).

Cosa succede se supero il termine di 90 giorni?

Qualora la merce sia esportata e/o la prova venga acquisita decorsi i 120 giorni (90 gg termine entro cui avere il visto uscire + 30 gg entro il quale regolarizzare l’operazione), se è già stata regolarizzata la fattura di cessione con applicazione dell’IVA il cedente nazionale può procedere al recupero della stessa tramite nota di variazione o chiedendone il rimborso.

Come mi comporto in caso di errori sulla bolletta doganale?

Chi nelle fatture o nelle dichiarazioni in dogana, relative a cessioni all’esportazione, indica quantità, qualità o corrispettivi diversi da quelli reali, deve procedere con la revisione/rettifica degli elementi della dichiarazione.

In quali sanzioni incorro se i dati della bolla doganale di importazione sono errati?

Qualora le dichiarazioni relative alla qualità, alla quantità e dal valore delle merci, non corrispondano all’accertamento, il dichiarante è punito con la sanzione amministrativa da euro 103 a euro 516 se l’inesatta indicazione del valore non ha comportato la rideterminazione dei diritti di confine.

Se i diritti di confine complessivamente dovuti secondo l’accertamento sono maggiori di quelli calcolati in base alla dichiarazione e la differenza dei diritti supera il cinque per cento, la sanzione amministrativa, qualora il fatto non costituisca più grave reato:

  • Per i diritti fino a 500 euro si applica la sanzione amministrativa da 103 a 500 euro;
  • Per i diritti da 500,1 a 1.000 euro, si applica la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro;
  • Per i diritti da 1000,1 a 2.000 euro, si applica la sanzione amministrativa da 5.000 a 15.000 euro;
  • Per i diritti da 2.000,1 a 3.999,99 euro, si applica la sanzione amministrativa da 15.000 a 30.000euro;
  • Oltre ai 4.000, si applica la sanzione amministrativa da 30.000 euro a dieci volte l’importo dei diritti (art.303,D.P.R.n.43/73)
In quali sanzioni incorro se i dati della bolla doganale di esportazione sono errati?

Chi, nelle fatture o nelle dichiarazioni in dogana relative a cessioni all’esportazione, indica quantità, qualità o corrispettivi diversi da quelli reali, è punito con la sanzione amministrativa dal cento al duecento per cento dell’imposta che sarebbe dovuta se i beni presentati in dogana fossero stati ceduti nel territorio dello Stato, calcolata sulle differenze dei corrispettivi o dei valori normali dei beni. La sanzione non si applica per le differenze quantitative non superiori al cinque per cento. (ARTICOLO 7, C. 5 D.Lgs. N,. 471/97).

Cosa succede se ho dimenticato di inserire la merce relativa ad una fattura nella dichiarazione doganale di esportazione e la merce è uscita dal territorio?

Qualora la merce sia uscita dal territorio doganale dell’Unione senza dichiarazione doganale di esportazione, l’esportatore presenta una dichiarazione di esportazione o di riesportazione retroattiva (esportazione a posteriori). Tale dichiarazione è presentata all’Ufficio doganale competente per il luogo in cui è stabilito l’esportatore.

 

 

LOGISTICA

Per maggiori informazioni: transport@martinoparisi.com

Cos’è la CMR?

La CMR indica la Convenzione internazionale relativa al trasporto internazionale di merci su strada. La CMR, lettera di vettura internazionale, è un documento che attesta l’avvenuta presa in consegna della spedizione relativamente al trasporto delle merci su strada quando il luogo di carico ed il luogo di consegna sono situati in due Stati diversi. È un vero e proprio contratto di trasporto preparato dal mittente (o dallo spedizioniere) e controfirmato dal corriere, quale prova dell’accordo tra le parti coinvolte in merito ai beni da trasportare, le modalità e le condizioni della spedizione, le quali devono essere conformi alla Convenzione Internazionale CMR.

Che cosa sono le autorizzazioni bilaterali?

Le autorizzazioni bilaterali sono il titolo autorizzativo necessario a conseguire il trasporto di merci su strada in ambito internazionale, in particolare tra i paesi membri dell’Unione Europea e paesi extra-UE con i quali sussistono accordi bilaterali. Le autorizzazioni bilaterali sono valide per un solo viaggio, che comprende andata e ritorno e devono essere tenute a bordo del veicolo ed esposte al personale addetto ai controlli stradali e di frontiera. La proprietà delle autorizzazioni bilaterali non può essere trasferita ad altro soggetto terzo, neanche temporaneamente.

Che cosa significa carico groupage?

Con groupage si intende un particolare tipo di spedizione che consiste nel raggruppare e consolidare merci provenienti da partite di clienti diversi di uno stesso paese in un’unica operazione di trasporto, realizzata con un unico mezzo e allo scopo di ottenere tariffe di trasporto (aereo, ferroviario, marittimo, su ruote, intermodale) più convenienti.

Cosa significa CFR?

Costi e nolo fino a luogo definito. In una vendita, è una clausola INCOTERMS che nella versione 2020 prevede che il venditore metta a disposizione la merce sulla nave, sdoganata per l’esportazione, in un porto concordato col compratore, il quale si assume tutti i costi e rischi di scarico della nave, di dogana in import e di ogni trasporto successivo. Attenzione: la proprietà della merce passa comunque al compratore quando la merce è caricata sulla nave, anche se il trasporto fino al porto di consegna è pagato dal venditore. Inoltre, salvo diverso specifico accordo, il venditore non è tenuto ad assicurare la merce. Per i contenitori, che di solito sono consegnati ad un terminalista, è consigliato usare il termine CPT.

Quali sono i compiti dello spedizioniere?

In qualità di esperto di reti logistiche, il principale compito dello spedizioniere è studiare il modo migliore per portare le merci dal luogo di partenza a quello di arrivo, che si tratti di un carico completo o di un gruppo di materiali consolidati in groupage. Gli elementi che devono essere presi in considerazione sono molti. Innanzitutto le merci possono richiedere condizioni particolari di trasporto (perché deperibili, fragili o pericolose): lo spedizioniere deve quindi conoscere a fondo le caratteristiche dei prodotti da spedire, per decidere di conseguenza il vettore o i vettori di trasporto da utilizzare (se ne serve più di uno).

Cos’è la Bill of Landing?

Polizza di carico. Nel trasporto marittimo è il contratto di trasporto stipulato tra chi spedisce e l’armatore, rappresentativo della proprietà della merce: il possessore del documento ha diritto di farsi consegnare la merce all’arrivo in porto. Di solito è consegnata al cliente (destinatario) per il ritiro della merce, ma può essere girata (come un assegno) nel caso in cui la merce sia stata venduta ad un terzo prima della consegna. Il termine è nato per il trasporto marittimo.

Cosa si intende per ADR?

L’ADR è un accordo internazionale che regolamenta il trasporto su strada di merci pericolose, per garantire la massima sicurezza possibile durante il trasporto. L’ADR prevede una serie di documenti obbligatori che devono essere presenti durante il trasporto di merci pericolose. Tra questi documenti troviamo la lettera di vettura, il certificato di formazione del conducente, la dichiarazione di conformità dell’imballaggio e l’etichetta che evidenzia il pericolo della merce. È importante sottolineare che il trasporto di merci pericolose comporta rischi significativi per la sicurezza delle persone e per l’ambiente. Per questo motivo, il rispetto della normativa è fondamentale per garantire la massima sicurezza possibile durante il trasporto di queste merci.